Il 16 gennaio di quest’anno è mancato nella sua casa di Savona, assistito con affetto dai suoi famigliari, il prof. Francesco Siccardo.
Nato a Savona il 14 gennaio del 1920 è sempre stato fiero di essere cresciuto in una famiglia di contadini di cui ricordava con orgoglio gli alti insegnamenti morali e la grande coesione di affetti. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, a 18 anni ha iniziato il suo insegnamento nella scuola elementare, continuando contemporaneamente gli studi che gli hanno permesso di laurearsi, prima in Lingue a Torino col prof. Franco Simone e, successivamente, in filosofia a Genova con il prof. M.F. Sciacca. Dopo aver trascorso un anno di studio e di insegnamento in Francia ed aver vinto nel 1956 il concorso per l’insegnamento della lingua nei licei, è stato chiamato nel 1968 a ricoprire, come professore incaricato, la cattedra di Lingua francese presso la Facoltà di Scienze Politiche del’Università di Genova, cattedra di cui è diventato titolare come professore straordinario nel 1982.
Dopo i primi contributi sul pensiero religioso di Rousseau e sul concetto di virtù in Voltaire che risalgono ai primi anni ’50, l’attività di Francesco Siccardo si è rivolta con decisione verso il campo della lessicologia e della lessicografia Numerosi i suoi studi in questo ambito. Ricordiamo qui i più significativi:
Quelques difficultés lexicologiques du français moderne pour les italiens, contributo pubblicato sulla rivista “Français Moderne” nel 1956; République et républicain: contribution à l’Histoire de deux mots, lungo articolo edito da Giuffré nel 1974; La “querelle” tra ” Monsieur” et “Citoyen” in un Dialogue (1797) di Andrieux, edito anche questo da Giuffré nel 1978; “Intégriste” et “intégrisme”: stratigrafia di due vocaboli francesi. e “Police” profilo di una parola nella storia della lingua francese, volumi pubblicati nel 1978; “Citoyen”, “camarde” et “compagnon” en période de la 3ème République triomphante (1889-1913) contributo del 1980 pubblicato negli Actes du colloque de lexicologie politique de Saint-Claud; “Nationalisme”: contributo linguistico e contributo storico leterario, volume pubblicato nel 1984; 1917. La guerre, la paix et le pape dans un sermon du père de Sertillanges pubblicato nel 1990 sullarivista “Mots. Les languages du politique”.
Accanto a questa produzione non bisogna dimenticare l’interesse che Francesco Siccardo ha testimoniato per gli studi storico politici che ha continuato a coltivare sino agli ultimi anni della sua vita.
Rigore scientifico e originalità nello sviluppo di temi poco studiati sono le caratteristiche della sua produzione, apprezzata in Italia e all’estero.
In un’epoca in cui gli studi di letteratura erano largamente preminenti su quelli di lingua, Francesco Siccardo è stato uno dei primi studiosi che ha fatto della lingua di specialità, in particolare del lessico politico, l’oggetto prevalente delle sue indagini. Si è sempre battuto per quella completa autonomia degli studi linguistici che è poi sfociata, a livello nazionale, nella creazione di una classe di concorso specifica e, nell’ambito dell’Ateneo genovese, nella creazione di un Istituto di Lingue autonomo della Facoltà di Scienze Politiche, Istituto che egli ha fortemente voluto e di cui è stato per molti anni l’apprezzato Direttore.
Per il suo impegno instancabile come docente e come studioso l’Università di Genova gli ha conferito nel 1998 il titolo di professore onorario.
Uomo schivo e riservato, pur nella cordialità e affabilità dell’incontro, ha vissuto, fedele ai suoi principi e agli amici, con grande dignità, quella stessa dignità che gli ha permesso di sopportare, durante la seconda guerra mondiale, lunghi mesi di prigionia in un campo di concentramento in Polonia. Come uomo e come studioso lascia in quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato, compresi molti studenti che lo hanno avuto come maestro, un ricordo incancellabile.
Maria Giuseppina Pittaluga