Il 22 Maggio scorso è mancata nella sua casa di Genova Renata Carocci,dopo aver affrontato con coraggio e forza d'animo la lunga malattia che l'aveva colpita. Personalmente non l'ho mai sentita pronunciare parole di sconforto,al contrario,ho sempre riscontrato in lei un atteggiamento di accettazione che la sua profonda fede le suggeriva. Nata a Genova nel 1933,aveva compiuto gli studi presso l'Università della nostra città,seguendo i corsi del Prof. Franco Simone,che ha sempre considerato il suo maestro e dal quale è stata molto apprezzata e stimata. Divenuta assistente ordinario presso la cattedra di Lingua Francese della Facoltà di Economia e successivamente Professore Associato presso la Facoltà di Magistero,nel 1990 è risultata vincitrice di concorso per professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Federico II di Napoli.
Il periodo napoletano è stato,a suo stesso dire,uno dei momenti più felici della sua carriera di docente:in questo ambiente non solo ha lavorato con risultati molto proficui,ma ha anche costruito solidi rapporti fondati sull'amicizia e sulla condivisione. Perché Renata Carocci ha creduto molto nell'amicizia che ha saputo dare profonda,fedele,disinteressata. A questo proposito non si può non ricordare qui la grande stima reciproca,l’affinità di sentimenti che hanno legato Renata Carocci a Teresa Di Scanno nel loro percorso universitario.
Nel 1994, chiamata a Genova ad insegnare presso la Facoltà di Scienze della Formazione,ha assunto l'incarico di Direttore di Dipartimento che ha svolto con competenza ed equilibrio, mettendo in luce il suo carattere forte e combattivo che solo in apparenza poteva sembrare eccessivamente rigoroso ma che in realtà poggiava su un radicato senso di giustizia e di umanità mai ostentato. Lasciato l'insegnamento per raggiunti limiti d'età nel 2005, ha continuato fino a quando le è stato possibile,le sue ricerche di archivio su A.Chénier.
Senza dubbio il suo campo privilegiato di indagine è stato quello della poesia della seconda metà del XVIII° secolo che ha analizzato sia nelle sue forme più alte che nelle sue espressioni minori.
Con i suoi studi su André Chénier, Renata Carocci ha contribuito,grazie anche a documenti inediti ,a far luce su aspetti non ancora completamente esplorati della vita del poeta,in particolare sui suoi rapporti con la pittrice italo-inglese Marie Cosway. Membro attivo della "Société des amis J.A. Roucher-André Chénier”,Renata Carocci ha partecipato con regolarità ai convegni che periodicamente hanno avuto luogo a Parigi,presentando relazioni unanimemente apprezzate e collaborando con studiosi quali Georges Buisson e Edouard Guitton. Le sue ricerche accurate sui "minores"della II metà del '700 hanno prodotto i due volumi sulle Heroïdes che costituiscono un contributo originale alla conoscenza e alla definizione della poetica dell'epoca.
Sempre nell'arco temporale del XVIII secolo,altri suggestivi filoni di ricerca hanno interessato Renata Carocci. Cito fra gli altri ,l'epopea colombiana nelle opere di Pierre Laureau,L'Amérique découverte,e il mondo esoterico studiato in alcuni contributi coordinati da Elénie Zolla.
Per quanto è stato detto,per la sua onestà intellettuale e morale,Renata Carocci merita tutta la nostra stima e l'espressione del nostro più profondo e affettuoso rimpianto.
Il periodo napoletano è stato,a suo stesso dire,uno dei momenti più felici della sua carriera di docente:in questo ambiente non solo ha lavorato con risultati molto proficui,ma ha anche costruito solidi rapporti fondati sull'amicizia e sulla condivisione. Perché Renata Carocci ha creduto molto nell'amicizia che ha saputo dare profonda,fedele,disinteressata. A questo proposito non si può non ricordare qui la grande stima reciproca,l’affinità di sentimenti che hanno legato Renata Carocci a Teresa Di Scanno nel loro percorso universitario.
Nel 1994, chiamata a Genova ad insegnare presso la Facoltà di Scienze della Formazione,ha assunto l'incarico di Direttore di Dipartimento che ha svolto con competenza ed equilibrio, mettendo in luce il suo carattere forte e combattivo che solo in apparenza poteva sembrare eccessivamente rigoroso ma che in realtà poggiava su un radicato senso di giustizia e di umanità mai ostentato. Lasciato l'insegnamento per raggiunti limiti d'età nel 2005, ha continuato fino a quando le è stato possibile,le sue ricerche di archivio su A.Chénier.
Senza dubbio il suo campo privilegiato di indagine è stato quello della poesia della seconda metà del XVIII° secolo che ha analizzato sia nelle sue forme più alte che nelle sue espressioni minori.
Con i suoi studi su André Chénier, Renata Carocci ha contribuito,grazie anche a documenti inediti ,a far luce su aspetti non ancora completamente esplorati della vita del poeta,in particolare sui suoi rapporti con la pittrice italo-inglese Marie Cosway. Membro attivo della "Société des amis J.A. Roucher-André Chénier”,Renata Carocci ha partecipato con regolarità ai convegni che periodicamente hanno avuto luogo a Parigi,presentando relazioni unanimemente apprezzate e collaborando con studiosi quali Georges Buisson e Edouard Guitton. Le sue ricerche accurate sui "minores"della II metà del '700 hanno prodotto i due volumi sulle Heroïdes che costituiscono un contributo originale alla conoscenza e alla definizione della poetica dell'epoca.
Sempre nell'arco temporale del XVIII secolo,altri suggestivi filoni di ricerca hanno interessato Renata Carocci. Cito fra gli altri ,l'epopea colombiana nelle opere di Pierre Laureau,L'Amérique découverte,e il mondo esoterico studiato in alcuni contributi coordinati da Elénie Zolla.
Per quanto è stato detto,per la sua onestà intellettuale e morale,Renata Carocci merita tutta la nostra stima e l'espressione del nostro più profondo e affettuoso rimpianto.
Giuseppina Pittaluga