Giovanna Trisolini

Il 17 giugno 2014 Giovanna Trisolini ci ha lasciati.

Nata a Pola il 25 aprile 1937 e arrivata a Trieste all'epoca dell'esodo, Giovanna Trisolini si è laureata a Ca' Foscari. È stata assistente di ruolo presso la Facoltà di Magistero di Trieste, professore incaricato prima a Salerno, poi per tre anni a Ca' Foscari e dal 1974 a Trieste. È diventata professore ordinario nel 1980 ed ha ricoperto i ruoli di Direttrice dell'Istituto di Filologia Romanza, Presidente del corso di Laurea in Lingue e infine Direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature dei Paesi del Mediterraneo dell'Università di Trieste.

L’attività scientifica si è sviluppata attraverso gli studi della letteratura tra Quattro e Cinquecento (Jean Marot, Adrien d'Amboise, Symphorien Champier), di alcune riduzioni di Molière in dialetto veneziano, per approdare allo studio della letteratura del diciottesimo secolo (Beaumarchais e il teatro della Rivoluzione). Verso la fine dell’attività scientifica, ha iniziato ad interessarsi alle letterature maghrebine d’espressione francese. Valorizzando la posizione strategica della città di Trieste, ha fondato, nel 1990, la rivista “Letterature di frontiera / Littératures frontalières”, accogliendo interventi dedicati a tutte le grandi letterature che si affacciano sul mare di mezzo, nella convinzione che è solo attraverso l’analisi delle specificità, delle molteplicità e dei contrasti che sarebbe stato possibile cogliere il carattere profondamente unitario delle culture mediterranee.

Quando arrivai a Trieste, nel 1997, era al massimo del suo splendore accademico e ho potuto apprezzare la sua professionalità insieme agli aspetti contrastanti del suo carattere: aveva un profondo senso del dovere e delle responsabilità che lasciava trasparire con quella nota di necessario rigore che è il segno dell’autorevolezza, ma aveva anche un grande cuore, capace di generosità improvvise e inaspettate. Come spesso succede alle persone di rilievo, non aveva un carattere facile, ma non era mai banale. Amava profondamente Trieste e, con i suoi concittadini, condivideva un intimo legame con il mare: al mare vicino della Slovenia e della Croazia, a quello non lontano del sud del Mediterraneo, ma anche a quello più distante delle isole caraibiche ha sempre dedicato il poco tempo libero che l’intensa attività accademica le lasciava. Immagino che anche ora stia navigando là « où le pied ne va pas, [mais] le regard peut atteindre, où le regard s'arrête, [mais] l'esprit peut continuer ».

Anna Zoppellari