Rosalba Gasparro

Assemblea SUSLLF, Università di Padova, 28 settembre 2018

Commemorazione di Rosalba GASPARRO

Il 25 maggio di quest’anno veniva a mancare la Collega Rosalba Gasparro e la notizia, del tutto inaspettata e giunta a Messina solo qualche giorno dopo, produsse particolare sgomento e tristezza.

Ripercorrere la sua esperienza di studiosa non è agevole, per la fitta e continua attività scientifica da lei incessantemente condotta, e che tuttavia appare unitaria, ponendosi fondamentalmente negli ambiti, fra loro d’altronde comunicanti, del Teatro francese e della Letteratura belga francofona.

Già Docente di Storia del Teatro Francese e poi Professore ordinario di Lingua e Letteratura Francese presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, dove ha esplicato per decenni il suo impegno accademico, Rosalba Gasparro, anche giornalista pubblicista e critico teatrale, aveva svolto numerose attività e cariche pubbliche. In particolare, era stata Coordinatore scientifico presso l’Università di Messina delle Relazioni Internazionali del Master I Teatro euromediterraneo. Teoria e pratica attorica [...]. Inoltre, era stata Consulente scientifico per il Progetto europeo Caleidoscopio Le Maschere di Proteo e “visiting professor” in Brasile.
Socio ordinario dal 2007 dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina, aveva aderito all’International Federation for Theatre Research ed alla Société internationale d’Histoire comparée du Théatre,de l’Opéra et du Ballet (svolgendovi anche il ruolo di consulente scientifico per l’Italia e per il Belgio)..

Coerentemente con i suoi campi di interesse e con le sue ricerche sulla drammaturgia comparata, aveva partecipato a Seminari e Convegni nazionali e internazionali di argomento teatrale, registico e performativo, in Francia, in area mediterranea e negli Stati Uniti, prendendo anche parte attiva a meetings di antropologia teatrale in India e Nepal.
Una brillante attività che ruotava quindi intorno alla passione per il Teatro e che già si era annunciata a Messina intorno agli anni Settanta,allora “particolarmente ricchi - come ricorda il critico d’arte Vincenzo Bonaventura -, di fermenti teatrali”. E la Città dello Stretto costituirà uno dei suoi “periodici ritorni” all’interno di un’esperienza complessa scandita fra l’abitazione di Parigi, divenuta centro di cultura teatrale, e l’insegnamento universitario di Chieti- Pescara. Molto frequente anche la partecipazione di Rosalba Gasparro a Convegni nazionali e internazionali di Francesistica dove, come dice ancora Bonaventura e come ricorderanno i Colleghi, lei si rivelava fra l’altro “un’affabulatrice sincera, colta e mai dotta, precisa e mai pedante”, affiancando al suo talento di studiosa quel filone di ironia e humour a lei tanto congeniale.  

E nel suo commosso Hommage à Rosalba Gasparro, lo studioso belga Marc Quaghebeur ne ricorda in particolare 

“la fantaisie subtile [qui] faisait partie de l’écriture et du regard de cette femme convaincue  des enjeux de la fable et de la magie ». 

Qualità di cui sono penetrate le sue numerosissime pubblicazioni, fra le quali vanno qui richiamate  almeno le seguenti, che disegnano un lungo itinerario segnato da un affinato, a volte sperimentale,  esercizio critico:  dalla monografia Jean Anouilh, il gioco come ambizione formale (Firenze, 1977), che  rimandava all’articolato rapporto con il drammaturgo già oggetto della sua tesi di Laurea, alle opere successive, fra le quali Il Testo e l’Immaginario, argomenti di semiotica teatrale  (Palermo, 1983).  Seguiranno, fra molti altri , Il valzer degli automi, due ‘pièces’ di A. de Musset , fra teorie  semiotiche e drammaturgia (Palermo, 1984) ; Il Viaggio della Maschera, tipologie del comico da Molière alla Foire (Messina, 1988);  Le Ombre e il Sipario, saggi sull’immaginario scenico novecentesco in area francese  (Pescara, 1992).  Farfalle di carta . Saggi e ricerche sul teatro francese della Modernità (Messina, 2004). 

Attiva fino all’ultimo periodo di una “vita breve” (è il titolo di una pièce di Paul Willems da lei tradotta, su cui torneremo), se si pensa ai progetti ancora da realizzare; darà nel 2018 due importanti contributi, la cui segnalazione dobbiamo alla sorella Antonia:
Les Fetes en Sicile au XVIIIe siècle : la Cour et la Place, in « Théatre et drame musical »,  Revue Européenne annuelle, Société Internationale d’Histoire Comparée du Théatre, de  l’Opéra et du Ballet, 17, 2018 .
Pirandello e la dimensione iconica della drammaturgia francofona in Belgio: un confronto.  In: “Iconografie pirandelliane. Immagini e cultura visiva nell’opera di Luigi Pirandello”.  Atti del Convegno Internazionale Università di Lovanio (kU Leuven), 8-9 giugno 2017.

E tuttavia gli ultimi studi sono dedicati ad uno dei suoi autori prediletti, lo scrittore belga Paul Willems, con il quale intrattenne negli anni Novanta anche una corrispondenza, ora pubblicata, percorsa da sensibili affinità. “La rencontre de Willems” sembrerà significativamente chiudere l’esperienza umana e scientifica della studiosa. 
Due pubblicazioni, entrambe apparse a Roma presso Bulzoni nel 2014, ci pare infatti che possano segnare il percorso finale di Rosalba Gasparro, riconfermando la sua costante devozione alla Letteratura:  l’ampia monografia Oltre il giardino. Paul Willems tra narrativa e teatro;  E la sua traduzione di due composizioni teatrali dello scrittore belga, i cui titoli, oggi, ci inquietano  sembrando annunciare sottili presagi:  Diceva dormire anziché morire; e La vita breve.
Proprio ora è apparso negli Atti del Convegno SUSLLF svoltosi a Macerata nel 2016 il suo saggio Franz Hellens et Paul Willems, architectures de brumes en Belgique francophone  (Experimetra, 2018). Un testo dove si intrecciano intense suggestioni, e che si chiude  sull’immagine struggente e al contempo positiva di  “une petite goutte d’eau qui creuse la pierre de la mémoire endormie, allumant un espoir de  réveil, consolé par les astres” (p. 318).
Il Premio Adolfo Celi alla Memoria per la sua attività in ambito teatrale è stato conferito a Rosalba Gasparro il 23 giugno di quest’anno a Messina dall’Associazione CIRS (Comitato Italiano Reinserimento Sociale). 

a cura di Maria Gabriella Adamo (Università degli Studi di Messina)