Giovanna Angeli

 

Giovanna Angeli (1943-2020), professoressa ordinaria di Letteratura Francese all'Università di Firenze, ci ha lasciati nel novembre 2020 al termine di una lunga malattia.

Filologa di formazione come allieva di Gianfranco Contini a Firenze, e poi allieva di Arnaldo Pizzorusso, è stata docente a Salerno e a Siena prima di approdare, nel 1984, all’Università di Firenze dove ha insegnato fino al 2013, anno del suo pensionamento.

Considerata una delle massime studiose del medioevo francese (da Marie de France a François Villon) ha dimostrato grande duttilità, distinguendosi a livello internazionale anche per i suoi studi sulle avanguardie novecentesche, ivi compresa la cinematografia, contrassegnata da una sua monografia su Eric Rohmer.

Giovanna Angeli ha diretto diversi PRIN, tra cui l’ultimo in ordine cronologico dal titolo: “tradizione e contestazione nella letteratura e nelle arti visive”, che ha dato luogo a diversi volumi da lei curati.

In ambito accademico, ha ricoperto per alcuni anni l’incarico di direttrice del dipartimento di Neolatine a Firenze, ed è stata co-fondatrice del dottorato trinazionale (Firenze-Bonn-Sorbonne Université) “I miti fondatori europei nelle arti e nelle letterature”.

E' stata per molti anni condirettrice della “Rivista di Letterature Moderne e Comparate”, e della collana “Studi di Letterature Moderne e Comparate” presso l'editore Pacini di Pisa.

 

Ricordiamo, secondo l’ordine cronologico, solo alcuni dei moltissimi e pregevoli lavori di Giovanna Angeli. Innanzitutto il volume Le prove e i testi del 1975, dove Giovanna abbraccia ben cinque secoli della letteratura francese, da Rabelais a Baudelaire, da Saint-Amant ad Artaud, passando per la Vie de Marianne di Marivaux, e per quel particolare anti-romanzo che è il Cosmopolite di Fougeret de Monbron. Del 1977 è Il Mondo rovesciato, dove Giovanna Angeli si concentra su alcune forme medievali quali la satira, la fatrasie e la sottie. Al 1989 risale La maschera di Lancillotto: Studi sul Quattrocento letterario francese, cui farà eco Le strade della fortuna: da Marie de France a François Villon, del 2003.

La sua cultura di medievista la induce ad interessarsi al genere del fantastico, ed a spostarsi verso il modernismo letterario e artistico. Si appassiona, in un fortunato libro (Surrealismo e umorismo nero, 1998) per il riso amaro di Lautréamont, per l'umorismo nero di Breton, per la drammaturgia subdola e venefica di Vitrac. E poi, sul versante figurativo, all’opera di Max Ernst, Dalì, Magritte, con uno sguardo obliquo sulla cinematografia di Buñuel.

Nel 2009 esce, a Firenze, Macchine meravigliose. Surrealismo e tecnologia, dove Angeli studia le relazioni tra i surrealisti Aragon, Soupault, Breton, e le macchine avanguardiste di Picabia, Ernst, Duchamp.

 

Michela Landi